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martedì 16 maggio 2017

Corpi gloriosi ed emissione seminale: Gesù, dopo la resurrezione, eiaculava?

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Cari esegeti (che il Signore vi conservi belli e sani!), studiando in internet, come dovere di ogni buon cristiano imparato in teologia all’Università della Vita, giorni fa sono incocciato in un dialogo religioso di quelli che poi ti chiedi: “ma come ho fatto a vivere fino a ieri senza sapere tutto questo?”; un credente chiedeva a un padre Domenicano, sicuramente anch’egli, come voi, illuminato da Nostro Signore, se era normale che Gesù avesse mangiato dopo la sua risurrezione.
Pare infatti che i corpi dopo l’assunzione in paradiso, diventino “gloriosi” in quanto un corpo materiale, dopo essere stato presente alla gloria del Signore, perde quelle caratteristiche fisiche che ne producono cambiamenti nel tempo e diviene perfetto, eterno e immutabile a gloria del Signore stesso.

A cosa servirebbe quindi mangiare? E soprattutto digerire i cibi e poi cagare?
Il Padre Domenicano spiega al fedele che Cristo mangiò per dimostrare agli apostoli che era proprio lì in carne e ossa, non perché avesse bisogno di nutrirsi! Ma sicuramente non aveva cagato: un corpo glorioso non produce scorie, i cibi ingeriti ritornano alla natura direttamente, svaniscono senza lasciare traccia!
Secondo San Tommaso d'Aquino in paradiso non si beve e non si mangia. Egli ritiene che, non potendo avere eliminazione di scorie i corpi incorruttibili ingrasserebbero all’infinito!
Ma allora il Paradiso dei cristiani non è granché! Perché mai Nostro Signore ci restituisce i nostri corpi se poi non possiamo utilizzarli per provare piacere fisico? E se non possiamo ingerire cibo, non possiamo quindi godere dei piaceri della tavola in gloria al Signore? Se non possiamo emettere nulla dal nostro corpo, quindi non possiamo cacare o orinare, allora non possiamo neanche eiaculare e quindi scopare? Ma allora è meglio il paradiso dei musulmani!
Aiutatemi voi! Toglietemi questi terribili dubbi di fede! Allontanate demonio e tentazioni dal mio cuore!
Vostro devoto
Tommaso
 
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Caro Tommaso,
Il corpo di Gesù è l’unico esempio di corpo glorioso, ovvero di corpo che, avendo avuto l’onore di essere presente alla vista del Signore, sia poi potuto tornare in terra a mostrare gloria di sé.
Gli angeli, più volte citati nell’Antico Testamento, apparivano non con corpi reali ma con involucri momentanei creati dal Signore per interagire con gli umani, per cui quando mangiavano era solo un processo apparente: gli angeli infatti sono privi di corpo.
Il tuo omonimo San Tommaso D’Aquino spiega che invece il corpo di Gesù era reale, ma ormai glorioso: il tempo si era fermato per cui egli mangiò realmente e non per pura simulazione come avveniva per gli angeli (
Luca 24:41-43) Ma siccome per la gioia non credevano ancora e si stupivano, disse loro: «Avete qui qualcosa da mangiare?» Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; egli lo prese, e mangiò in loro presenza.
Invece l'angelo dichiara a Tobia l'apparenza della propria materialità in modo da non lasciare dubbi: Quando voi mi vedevate mangiare, io non mangiavo affatto: ciò che vedevate era solo apparenza (Tb 12,19).
S. Agostino afferma giustamente che ai corpi dei risorti viene tolta non la facoltà, ma la necessità di mangiare.
L’affermazione di San Tommaso, riportata dal fratello in Cristo Domenicano, ci appare però particolarmente spinta e, aggiungerei, antiscritturale.
Giusto invece è il tuo dubbio sul significato della gloria che dovrà assumere il nostro corpo (così come ci ha dimostrato Cristo col Suo) dopo la resurrezione.
Perché dopo la morte risorgeranno i nostri corpi? Perché non diveniamo puro spirito come gli angeli?
Evidentemente il Signore ha un chiaro piano.
L’uomo è stato infatti progettato dal Signore come risultato di processi evolutivi durati sette giorni per Nostro Signore, miliardi di anni per il tempo misurato da noi umani. L’anima, lo spirito, la coscienza di sé e della propria fede, si sviluppano quindi nella carne, nel cervello e nel corpo e in esso sono radicati.
I cattivi non sono altro che persone col cervello malfunzionante, privi di empatia per il prossimo, così come gli atei sono persone in cui l’area del cervello dedicata alla fede è sottosviluppata. Ma attenzione a pensare che solo per questi motivi non siano colpevoli! Anima e corpo sono infatti strettamente collegati e, se il fisico ha tale difetto nella carne del cervello, è proprio perché l’animo umano, indissolubile dal corpo, è peccatore!
Ebbene, affinché tale coscienza permanga in eterno, occorre che anche il corpo risorga e, anzi, assuma caratteristiche superiori che consentano a tale coscienza di eliminare ogni difetto, ogni cattiveria, ogni malignità ogni residuo di ateismo: corpi gloriosi, proprio come quelli dell'immagine sotto il titolo!
Ma il funzionamento del cervello è basato proprio sul cosiddetto meccanismo premiante: quando ingeriamo un cibo particolarmente nutriente il cervello sviluppa endorfine che donano all’uomo piacere in modo che l’uomo ricordi, in gloria al Signore, dove trovare di nuovo quel nutrimento; quando l’uomo si accoppia e procrea, sempre in gloria al Signore, prova piacere, così è spinto a ripetere l’atto di fecondazione e continuare la specie come richiesto dalle Scritture.
Il meccanismo premiante è dono di Dio all’uomo ed è quello stesso meccanismo che ci consentirà di godere della presenza di Nostro Signore! In paradiso svilupperemo una quantità di endorfine spropositata potendo godere della presenza del Signore in ogni Sua forma: tutto trasuderà l’amore di Dio, e, proprio perché i nostri corpi sono progettati per provare piacere nell’eseguire il progetto divino di continuità della nostra specie (quindi nutrirsi e procreare), in paradiso dovranno continuare a provare piacere nelle stesse azioni ma con il diverso obiettivo di esaltare l’amore di Dio: corpi gloriosi che dovranno continuare in eterno a godere per la gloria del Signore

Se Nostro Signore, una volta risorto ci ha volutamente dimostrato che è possibile mangiare e godere di tale atto in gloria al Signore, perché mai non dovrebbe essere possibile trombare?
La risposta emerge da dentro i nostri cuori: perché non potendo emettere alcunché, non è possibile neanche eiaculare ovvero avere orgasmi. 
Ma attenzione, un grande uomo di fede ha detto: La risposta è dentro di te e però è sbajata …
La risposta è dentro di te e però è sbajata …
Infatti, esattamente al contrario di come ipotizza San Tommaso, abbiamo prova dalla cena di Cristo risorto che il cibo ingerito non fa ingrassare, l'esempio che Cristo ci lascia non è un'eccezione, come ipotizza erroneamente il tuo omonimo, ma la regola, il normale comportamento durante la vita eterna, per cui, in paradiso, potremo mangiare e bere quanto ci piace senza accusare malori e aumentare di peso.
Allo stesso modo potremo avere rapporti sessuali continuamente, rapporti che non saranno limitati come oggi dall’eiaculazione, avremo invece un orgasmo continuativo senza alcuna emissione seminale e senza procreazione proprio perché lo scopo non sarà più la continuità della specie, ma la
fecondazione dell’amore di Dio.
Quindi riguardo la superiorità del paradiso cristiano rispetto a quello musulmano, non temere caro fratello abbiamo già approfondito in passato l'argomento e puoi levarti ogni dubbio accedendo a questo link In paradiso scopano solo i musulmani?.
D'altra parte, sull'importanza del piacere sessuale quale inno di fede e di amore verso il Signore,
noi esegeti di Risposte Cristiane abbiamo scritto in più occasioni, come anche dell'importanza di osannare a gran voce il Suo nome durante l'orgasmo e proprio per questo siamo stati spesso accusati di eresia e basfemia.

La dimensione erotica dell'amore
... Dio stesso ha creato la sessualità, che è un regalo meraviglioso per le sue creature. 
... Il bisogno sessuale degli sposi non è oggetto di disprezzo e «non si tratta in alcun modo di mettere in questione quel bisogno». ... l’erotismo appare come manifestazione specificamente umana della sessualità. In esso si può ritrovare «il significato sponsale del corpo e l’autentica dignità del dono». 
... la corporeità sessuata «è non soltanto sorgente di fecondità e di procreazione», ma possiede «la capacità di esprimere l’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono».
... in nessun modo possiamo intendere la dimensione erotica dell’amore come un male permesso o come un peso da sopportare per il bene della famiglia, bensì come dono di Dio che abbellisce l’incontro tra gli sposi. 
Trattandosi di una passione sublimata dall’amore che ammira la dignità dell’altro, diventa una «piena e limpidissima affermazione d’amore» che ci mostra di quali meraviglie è capace il cuore umano, e così per un momento «si percepisce che l’esistenza umana è stata un successo».


Di chi sono secondo voi queste parole? Vengono da qualche articolo di Risposte Cristiane? No!
Sono del nostro grande papa Francesco che da ormai un anno non ha potuto alla fine fare altro che seguire i nostri insegnamenti emettendo la Amoris Laetitia,
splendida Esortazione Apostolica post-sinodale indirizzata principalmente agli sposi (potete trovare qui il testo integrale); nella lettera il Papa non fa altro che usare le stesse parole che noi esegeti scriviamo da tempo, invitando i coniugi a trombarsi alla grande in tutti gli orifizi per raggiungere il massimo godimento nel nome di Dio senza pensare alla procreazione (purtroppo ingiustamente non siamo citati nei riferimenti, ma siamo comunque felici e orgogliosi del nostro contributo a questo documento).
La gioia di una scopata nel nome del Signore!
E quindi, tornando alla tua domanda, Gesù poteva trombare dopo la resurrezione? Non solo Gesù, ma tutti noi quando riceveremo i nostro corpi gloriosi potremo sbizzarrirci in acrobazie e maratone sessuali in coppia e in gruppo a lode del Signore, ma non potremo eiaculare, cosa che peraltro non rappresenterebbe nient'altro che un inutile interruzione del piacere, che sarà invece continuo e ininterrotto.
Maria Maddalena allunga le mani sulla minchia di Nostro Signore
 Leggiamo infatti nei Vangeli (Giov 20,11-18): Maria, invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: «Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò».
Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!»
Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre ...».


Chiaramente qui si parla di un rapporto senza eiaculazione! Ella dice io lo prenderò poi volge (voltatasi) le spalle al Maestro che era in piedi e in dietro di lei! Gesù, quindi, la ingroppa da dietro, ma dopo avere stantuffato per un certo tempo ano e vagina della santa donna, le dice non trattenermi: ella appare stupita che il Signore si ritragga, non avendo ancora spurgato il Suo seme (
probabilmente in passato l'aveva abbondante e ripetutamente farcita di seme divino), ma noi ora sappiamo perché che il rapporto non può continuare fino all'eiaculazione, Gesù aveva evidentemente goduto abbastanza, anche se afferma non sono ancora salito; evidentemente l'erezione non svetta verso il cielo (al padre) proprio per l'impossibilità di prorompere con un abbondante fiume di benedittanza, ma l’orgasmo continuativo è stato sicuramente appagante e Gesù decide di partire alla ricerca degli apostoli.
Le Scritture, dunque, ci confermano che i corpi gloriosi non possono avere emissioni, ma non che non possano provare i piaceri della carne per cui sono stati creati!
A riprova di ciò, prima di mostrarsi a tavola a godere dei piaceri delle papille gustative, la minchia enorme di Nostro Signore Gesù si pertugiò abbondantemente gli orifizi della Maddalena un'ultima volta prima di assurgere al cielo definitivamente.

È proprio il caso di pregare insieme:

V. In alto i nostri membri
R. Sono rivolti al Signore
V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio
R. 
È cosa buona e giusta

V. È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.


Benedittanza
Quanta la gloria di Dio nelle tavole imbandite del Paradiso
Quanta la gloria di Dio nelle sacre ammucchiate dei risorti nel Signore
Quanta la gloria dell’enorme minchia del Signore negli orifizi della Maddalena

Tancredi

12 commenti:

  1. La tomba che ha ingoiato cadaveri disfatti dalla malattia, dalla morte, restituirà corpi viventi, sani, robusti, integri, perfetti. Molte volte su questa terra il nostro corpo, decaduto e guasto a causa del peccato, nasce malaticcio, malformato, alle volte anche mostruoso, per cause di natura infettiva, patogena, traumatica che hanno boicottato l’opera sapiente della natura nel suo sviluppo fisico.
    Su questa terra le malattie, gli infortuni, la vecchiaia, intaccano ogni giorno il nostro corpo sfigurandolo più o meno: rughe che deturpano il nostro viso; artrosi che deformano le nostre ossa; caduta di denti che sfigura la nostra bocca; malattie di fegato che ci costringono a tante privazioni.
    Dio non vuole ma permette che agiscano queste forze demolitrici della nostra integrità fisica, affinché noi, portando per qualche tempo la croce della sofferenza, partecipiamo all’opera redentrice di Cristo e ci meritiamo la felicità eterna del Paradiso. Quando però suonerà l’ora della resurrezione, i nostri corpi usciranno dalla tomba integri, perfetti perché li ricostruirà l’azione onnipotente di Dio.
    I lineamenti, la fisionomia, la conformazione somatica del nostro corpo, per cui noi ci distinguiamo l’uno dall’altro, resteranno e quindi in Paradiso ognuno di noi sarà riconoscibile. Verranno invece eliminati completamente tutti i difetti, tutte le imperfezioni, tutte le deformità, tutte le irregolarità che più o meno alterano la perfezione del nostro corpo, ne offuscano la bellezza e guastano l’armonia delle sue forme.
    Immaginiamo allora l’ebrezza di gioia, per esempio, dei ciechi che riavranno la vista nella sua perfezione; dei sordomuti quando riavranno l’udito e la parola; delle persone nane quando acquisteranno la statura perfetta; dei focomelici, dei poliomelitici, dei mutilati, di coloro che sono stati afflitti e umiliati davanti agli altri per le loro malformazioni fisiche; di tutti gli altri sofferenti quando finalmente avranno riottenuta la tanto invidiata e sospirata sanità e integrità del loro corpo! E il vecchio, che per lungo tempo ha languito e sofferto nelle sue membra logorate, impiagate, immobilizzate dagli anni, con quale ebrezza di gioia ritornerà a muoversi, a saltare vegeto e snello immensamente di più di come era stato nei giorni migliori della sua gioventù terrena!
    Questo risanamento integrale, però, l’avranno soltanto coloro che si salveranno, i Beati, ma non i dannati. Tutti risorgeranno, però con differenze indicibili. I Beati, a somiglianza di Gesù, risorgeranno con un corpo perfetto, bello, agile, sfolgorante di luce, di gloria e di felicità. Al contrario i dannati (coloro cioè che non hanno voluto amare il Signore, non hanno voluto osservare i suoi Comandamenti, non hanno voluto ricevere i suoi Sacramenti, non hanno voluto corrispondere alla grazia divina che li chiamava alla conversione fino all’ultimo istante della loro vita terrena) risorgeranno con un corpo orrido, deforme, schifoso, pesante, soggetto ai dolori, portando sopra di sé il marchio dell’eterna riprovazione. I corpi dei peccatori, che riflettono tutta la deformità della loro anima, soffriranno ogni sorta di mali, mentre la loro anima sarà tormentata dalla disperazione per la felicità perduta.
    Qualcuno potrebbe domandare: «Nei bambini come sarà rimediata la mancanza del loro sviluppo fisico?» I bambini morti prima dell’uso della ragione, i bambini che non ebbero neppure il tempo per la formazione completa del loro corpicino perché uccisi nel grembo materno a causa dell’aborto, non resteranno per sempre in uno stato infantile, puerile, o addirittura di feto: a quel poco o pochissimo di materia che costituì il loro corpicino, Dio onnipotente ne aggiungerà quanto ne occorre per formare un corpo normale, completo, con tutti gli organi in efficienza. L’anima poi, entrando a dare forza vitale a siffatta materia aggiunta, la farà suo corpo.

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    1. Questa prospettiva è a dir poco avvincente. E, se come dice il fratello Tancredi, potremo anche scopare - e per l'eternità - allora è evidente come convenga condurre una vita da Santi. Inoltre, se il paradiso è il luogo "ove si puote ciò che si vuole" io vorrò provare un'esperienza assolutamente unica: scopare una Santa Vergine che ha avuto un Figlio.

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  2. L’articolo offre tantissimi spunti di studio e meditazione, ma uno di questi provoca grande turbamento al mio spirito ed è la Santa Eucaristia: il grano e il vino trasformati nel corpo e nel sangue di nostro Signor Gesù Cristo.
    Non mi riferisco, ovviamente, al mistero della transustanziazione che tra i tanti doni che Gesù ci elargisce è il più generoso: il Suo Santissimo corpo che, assimilato nel nostro attraverso l’Eucaristia, purifica e santifica la nostra anima.
    Sto parlando del processo digestivo che l’Ostia Santissima subisce durante il transito intestinale che la trasforma in escrementi. Non vorrei apparire brutale ma mi chiedo come si può interpretare tale orrore? Anche il Santissimo corpo di Cristo, dunque, è soggetto alla legge della termodinamica secondo cui tutto finisce in merda?

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    1. Fratello in Cristo Zaratù, i tuoi spunti di riflessione sono sempre di elevata profondità teologica.
      Come già successo in passato riteniamo l'argomento troppo serio per poterlo richiudere fra i commenti: uscirà presto un articolo per soddisfare la tua brama di entrare in contatto con Nostro Signore.
      Benedittanza!

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  3. Fratelli amatissimi,
    da alcuni anni, da quando cioè mi sono separato, si sono determinate nella mia casa le condizioni per compiere una cristiana attività di accoglienza.
    Non esattamente quella accoglienza dei migranti a cui spesso ci stimola il nostro Santo Padre Ciccio Merdoglio, ma un’accoglienza un po’ diversa.
    Ciò che spero la renda più meritevole agli occhi di Dio è che è fatta a spese mie e non della collettività.
    Oggetto di questa carità cristiana non sono però i migranti islamici e negri. Lo so che siamo tutti figli di Dio, senza distinzione, ma non mi piace il loro fanatismo e soprattutto ne detesto l’odore.
    Preferisco ospiti cristiani, anzi ospitesse cristiane provenienti dal Sudamerica: in particolare da Brasile e Messico, ma anche dall’Argentina.
    Grazie ai social network – miracolo delle moderne tecnologie - si possono stabilire contatti a distanza, scambiare opinioni e approfondimenti in materia religiosa.
    Se si crea un’adeguata sintonia può anche maturare un’amicizia e nascere il desiderio di un contatto diretto, non mediato dallo strumento tecnologico.
    Ecco che in questo caso, e sempreché sia stata accertata una profonda fede, faccio pervenire alla mia nuova amica il biglietto aereo affinché possa raggiungermi e trascorrere nella mia casa un periodo di 2-3 settimane (o anche oltre se ne ha la disponibilità) in cui ci dedichiamo ad un vicendevole scambio di esperienze che arricchiscono il nostro spirito, nel nome Santo del Signore.
    L’anno scorso ho ospitato Heloisa, sorella in Cristo di anni 28, mulatta, proveniente da Manaus in Amazzonia, che mi ha educato al rito Xingù, tipico di una tribù autoctona, che ha una funzione preparatoria alla Santa penetrazione. Ve lo spiego.
    L’uomo sta disteso supino e la donna seduta sulle sue ginocchia con la faccia rivolta alla sua.
    La donna regge delicatamente l’aspersorio con una mano mentre con l’altra – con delicato movimento longitudinale - lo ricopre di saliva dopo averla direttamente prelevata dalla bocca.
    Come si può capire, l’operazione ha lo scopo di provocare una potente elevazione al cielo lubrificando allo stesso tempo l’organo in modo favorire un successivo, ottimo inserimento nella fessura.
    L’operazione però non deve essere troppo affrettata. Al contrario la sapiente missionaria xingù baderà a prolungarla al massimo sospendendo la spalmatura e stringendo forte l’aspersorio alla base per impedire le sante emissioni e far momentaneamente retrocedere l’eccitazione per poi ricominciare.
    Solo dopo una preparazione di circa 30 minuti può elevarsi un canto di gioia al Signore.
    Non bisogna quindi avere fretta. Spesso ci aspettiamo la soluzione istantanea dei nostri problemi, dimenticando che frequentemente ci è richiesta la divina virtù della pazienza.
    Gesù, Giuseppe e Maria vi dono il cuore e l'anima mia.

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    1. Fratello in Cristo Zaratù, La tua santità è oramai nota a tutti i frequentatori di questo sacro blog: il tuo spirito di accoglienza, la tua necessità di elevazione, il tuo bisogno di penetrare nelle fessure più recondite della fede, l'uso di sacri unguenti che la tua ospite, novella Maria di Betania asperge su di te, la pazienza e, voglio sperare, l'uso dei suoi disciolti lunghi capelli ad asciugare l'olio sacro misto a santa benedittanza (appiccicaticcia e biancastra) proprio cone fece Maria di Betania dai piedi del Cristo! il tuo cuore e la tua anima sono sicuramente graditi alla sacra famigliula!
      Benedittanza!

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  4. Cari fratelli e sorelle, l'argomento trattato questa volta trovo che sia di grandissimo interesse, ed ha suscitato in me grande emozione, ma anche alimentato altre domande che passo qui ad esporre: la prima riguarda l'attenta esegesi del buon Tancredi: Maria, stiamo parlando di Maria Maddalena, mi pare di ricordare che fosse un maschio poi storicamente cambiato in femmina per accontentare i provincialismi della nascente dottrina cristiana, quindi tutto coincide tranne il fatto che quando Gesù si ferma avendo goduto ma senza venire ha lasciato lei/lui a bocca asciutta, magari Maria si aspettava di ricevere un pompino di ritorno?
    Seconda domanda sul commento di Maria: condivido tutto ma ho un quesito, i minorati mentali (beati i poveri di spirito perchè di loro è il regno dei cieli) acquisteranno una mente tutta nuova? Se così fosse non sarebbero persone totalmente diverse dagli originali?
    Vi saluto con amore, Pio Bernardo.

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    1. Fratelli in Cristo Pio Bernardo, molto interessante quest'informazione su un possibile errore di identificazione sessuale di Maria: il fatto che sia indicata da San Tommaso ed altri Vescovi come Apostola, il fatto che con ogni probabilità gli apostoli erano un'accolita di omosessali dediti al sesso di gruppo (nel nome del Signore!) come spiegato in quest'articolo del buon Egidio http://rispostecristiane.blogspot.it/2014/02/rufus-messiah-gay-sanremo-blasfemia-o.html , sembrerebbero confermare la tua notizia: se tu potessi fornirci qualche fonte storico teologica saremmo felici di approfondire l'argomento, magari con un articolo sul tema.
      Riguardo al nuovo corpo glorioso che avremo in paradiso, tutti saremo completamente diversi dall'originale, avremo in dono la pefezione (come avrai sicuramente letto in http://rispostecristiane.blogspot.it/2014/06/in-paradiso-scopano-solo-i-mussulmani.html ) corpi ed anche anime perfette perchè azioni che oggi potremmo compiere solo divenendo peccatori, lì, con i nuovi corpi e le rinnovate anime potremo attuare senza tema di peccare. ed anche il nostro intelletto diverrà superiore; saremo in grado di comprendere senza sforzo e risolvere a mente le equazioni della teoria delle stringhe, capiremo senza problemi il dualismo onda perticella della meccanica quantistica: il santo intellettivo che avremo sarà tale che se ci volgeremo indietro a guardare le nostre capacità e quelle di un qualunque minorato, non vedremo alcuna differenza fra noi e loro (non tutti però, pare che con i salviniani anche Nostro Signore non sarà in grado di fare miracoli eccessivi).
      Benedittanza!

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    2. Niente, non ho trovato una beneamata cippa neanche una teoria del complotto piccina piccina; comincio a pensare che nel mare magnum di internet si trova tutto ma alla fine non si trova un cavolo, quindi ho provato a cercare su antichi tomi che la mia reverenda madre (oddio fa tanto dune) conserva in cantina, tutti libelli di comprovata dottrina s'intende. Ho iniziato con il Manuale delle Giovani Marmotte annate '79/80 e '80/81 e l'unica cosa che si avvicina è la ricetta del salame pasquale di cioccolata (molto fallico) ma non è attribuibile a Maria Maddalena, successivamente ho cercato su antiche annate di Grand Hotel prima metà anni '80 e anche lì niente, Famiglia Cristiana e Il Giornalino, GinFizz idem... Quindi ho provato un approccio al contrario, visto che si narra che Maria Maddalena sia successivamente emigrata in Francia e messo su famiglia, chi potrebbe essere la sua progenie oggi? E alla fine eureka, sono rimasto senza parole: Playmen Gennaio 1982, una sfolgorante Eva Robins con tanto di bigolo al vento su spiaggia caraibica, la somiglianza con l'agiografia che la riguarda è impressionante. Per me è quasi una prova provata..
      Che la calda e cremosa Benedittanza non vi manchi mai.
      PIO BERNARDO

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    3. Caro fratello Pio Bernardo, purtroppo la fonte che ci proponi non è considerabile attendibile da Santa Madre Chiesa. Peccato!
      Benedittanza a iosa!

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    4. Invece, caro fratello Pio, un interessante approfondimento potrebbe riguardare i diffusi studi (da cui ha preso a piene mani quel miscredente di Dan Brown) sullla Maddalena. Tali studi, fasi e furvianti, tentano di dimostrare come nel quadri rinascimentali e medioevali sia rappresentata la Maddallena e non Giovanni, ma i Vangeli dichiarano esplicitamente che la persona col capo reclinato su Cristo è Giovanni senza dubbio alcuno: il tuo dibbio quindi diventa "Giovanni era un travestito? Maddalena e Giovanni sono la stessa persona?" questo non metterebbe in contraddizione arte e vangeli e confermerebbe le nostre teorie sulla diffusa omosessualità fra gli apostoli.
      Stay tuned!
      Benedittanza!

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    5. A questo approccio non avevo proprio pensato, veramente interessante. Travestitismo, bipolarità, famiglia allargata (i dodici) questi sono gli argomenti che Papa Fra deve sfoderare se vuole riportare i giovani in chiesa, altro che. Sarebbe meraviglioso scoprire che Giovanni e Maddalena fossero stati la stessa persona, e che magari gli stessi altri apostoli ne fossero all'oscuro con Giovanni stesso che si doveva districare tra veloci cambi d'abito trucco e parrucco.
      Un abbraccio, Pio Bernardo

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